Il virus spietato che ci ha aiutato a crescere

Questo periodo di quarantena mi sta facendo ragionare molto. Sono riuscita a capire i veri valori della vita e che gli amici sono importanti, ma il punto di riferimento più grande è la famiglia.

di Marika Rossi

Anche quest’anno Pasqua è passata.

È stata una Pasqua insolita, una Pasqua silenziosa che non avrei mai pensato di trascorrere.

Una Pasqua in cui ci siamo sentiti “prigionieri di noi stessi”, visto che siamo dovuti rimanere nelle nostre case senza poter passare il tempo con le persone che più amiamo e senza poterci godere la bellezza di tutto ciò che ci circonda.

Questo periodo di quarantena mi sta facendo ragionare molto. Sono riuscita a capire i veri valori della vita e che gli amici sono importanti, ma il punto di riferimento più grande è la famiglia perché è l’unica che non ti abbandonerà mai e che farebbe di tutto per vederti felice.

Oggi la tecnologia ci permette di “vedere” i parenti che vivono lontano da noi, proprio come è accaduto a me. Infatti il giorno di Pasqua sono riuscita a trascorrere un’oretta con i miei nonni, i miei zii e i miei cugini, che abitano in Toscana, tramite una videochiamata. Abbiamo parlato di come abbiamo passato la giornata e di com’è era andato il pranzo di Pasqua che, per la prima volta da quando sono nata, non ho trascorso insieme a loro. Anche se, nonostante tutto, siamo riusciti a sorridere insieme grazie alle battute dei miei cugini non è stata la stessa cosa perché nulla di ciò sarà mai uguale a un abbraccio, un bacio, una risata o una semplice passeggiata con loro. Risate e abbracci che mi riempiono di gioia anche se si contano sulle dita di una mano a causa della distanza che quest’anno si è fatta sentire ancora di più.

Ciò che desidero in questo momento è ritornare a vivere la vita come la vivevo prima perché, anche se semplice, mi rendeva felice e la prima cosa che farò appena avrò la possibilità di uscire di casa è incontrare e abbracciare le persone a cui voglio bene (le mie amiche, i miei compagni di classe, le miei compagne di ginnastica ritmica, le miei allenatrici, i miei nonni…) e che in questo periodo, nonostante la obbligata distanza, mi hanno sempre fatto sentire la loro presenza anche con un semplice messaggio per sapere se andava tutto bene.

Credo comunque che nulla tornerà come prima visto che questa situazione ci ha cambiati profondamente ma, sotto alcuni aspetti, anche in maniera positiva perché la paura molto spesso unisce e sono sicura che proprio tutti insieme riusciremo a farcela. Infatti fin da piccoli la vita ci ha insegnato a combattere e a superare gli ostacoli con coraggio, forza di volontà e senza avere paura di quello che succederà un domani.

Il domani che affronterò in maniera diversa perché quello che prima ritenevo superficiale ora sto imparando ad apprezzarlo sempre di più perché questa vita sospesa ci sta insegnando quanto è bella la normalità.