La città della pace

A maggio una cinquantina di alunni del nostro Istituto hanno visitato Cherasco, la città della pace. L’iniziativa di questa gita è stata di  Paolo e Sara Alessandria, i generosi nipoti di Ottavio Ferraretto, antifascista rapallese, che per onorare la memoria del loro nonno, ucciso dai nazisti proprio a Cherasco, oltre a patrocinare ogni anno un premio a suo nome, ci hanno offerto questa occasione di conoscere una nuova città, la sua ricca storia e i suoi abitanti.

Partiti prestissimo da Rapallo e accompagnati dalle nostre insegnanti, ci siamo avventurati in un viaggio nelle Langhe: indimenticabile il colpo d’occhio dell’arco delle montagne innevate che ci ha accolto al nostro ingresso in Piemonte. Al nostro arrivo a Cherasco  l’accoglienza calorosa e familiare, sia da parte dei ragazzi che dei nipoti di Ottavio Ferraretto e del preside dell’Istituto Comprensivo Taricco, Alberto Galvagno, ci ha fatto subito sentire a nostro agio.

Dopo la reciproca presentazione nel cortile della scuola siamo stati assegnati ai relativi gruppi di “guide” nostre coetanee, che subito hanno dimostrato l’entusiasmo per questa attività, attraverso l’interesse nei nostri confronti e la preparazione impeccabile nel farci conoscere la loro città.

Abbiamo visitato chiese, strade e monumenti, uno più bello dell’altro: per esempio le numerose botteghe storiche di cibi tipici, come i prelibati baci di Cherasco, a base di nocciole e cioccolato, sia di manifatture artigianali.

Osservando palazzi e strade della cittadina non si può fare a meno di notare la forte influenza della famiglia Savoia, che qui aveva il suo feudo, così come numerose sono le testimonianze sparse del passaggio di Napoleone, che qui firmò l’armistizio che nel 1796 mise fine alle ostilità tra la Repubblica Francese e il Regno di Sardegna.

La giornata è stata molto piacevole, tutt’altro che pesante. Col meteo dalla nostra parte, siamo riusciti addirittura a scorgere il Monviso. 

A mio parere il viale sorvegliato da alberi secolari, oltre ad offrire una vista unica, rispecchia le caratteristiche della cittadina: pacifica, maestosa ma estremamente rispettosa nei confronti del prossimo.

Dopo aver pranzato e salutato a malincuore i nuovi amici, siamo andati a rendere omaggio ad Ottavio Ferraretto nel luogo in cui è stato ucciso; anche dall’aldilà ha saputo trasmetterci un messaggio profondo con le sue ultime parole, riferite alla sua famiglia ma anche a tutti coloro in grado di capirle e accogliere: “Siate buoni italiani”…

Non ho avuto la fortuna di incontrarlo ma sono sicura che fosse uno di quei uomini in grado di cambiarti.

Per finire in bellezza, La Morra ci ha offerto uno scorcio delle Langhe: un paesaggio spettacolare, partendo dalle colline verdi striate di vigneti, attraversando le Alpi fino a disperdersi nel cielo macchiato di nuvolette.

Paolo e Sara Alessandria

A partire dalla natura diversa che ho apprezzato moltissimo: paesaggi mozzafiato, città colorate ma intime e le Alpi spolverate di neve, fino ad arrivare alle persone, sia i nostri compagni con cui abbiamo ampliato il rapporto, le nostre prof che ci hanno fatto divertire e  i ragazzi cheraschesi sempre gentili e sorridenti, reputo questa gita una delle migliori dell’anno, anche per il suo obiettivo con un significato importante: ricordarci del passato ma legare con il nostro futuro, rappresentato da noi stessi e dai nostri coetanei.

L’anno prossimo saremo noi ad ospitare la nostra scuola gemella di Cherasco, io purtroppo non sarò più qui perché frequenterò le superiori, ma ci saranno i nuovi alunni di terza e spero che sapranno far apprezzare la nostra città tanto quanto noi abbiamo apprezzato la loro.