di Pietro Vaccarezza
I visori saranno il futuro? Me lo sono chiesto spesso e oggi provo a dare una possibile risposta.
I visori sono dispositivi elettronici che ti danno la possibilità di fare un sacco di cose: da giocare ai videogiochi a fare dei tour virtuali all’interno dei musei. Esistono due tipi di tecnologia per i VR: la Virtual Reality, abbreviata in VR, che sarebbe un mondo virtuale totalmente immerso nel metaverso, e poi c’è la Augmented reality (realtà aumentata), abbreviata in AR, che è il mondo visto attraverso delle fotocamere dove tu puoi inserire dei elementi 3D a tua scelta.
Al corso pomeridiano di giornalismo della scuola ho avuto la possibilità di provare e utilizzare i VR ed, essendo un grande appassionato di questi particolari dispositivi, sono riuscito a prenderci subito la mano nonostante fosse una delle prime volte che lo usassi e sono diventato un punto di riferimento per i miei compagni.
Una cosa che mi è piaciuta molto di questa esperienza è il modo con cui si possono usare: ci sono tantissimi modi per usarli all’interno dell’ambiente scolastico e non solo. Immaginatevi un giorno, che probabilmente arriverà, dove tutte le persone vanno in giro con il visore e si potrà interagire a vicenda, per esempio in una riunione o in un convegno di lavoro.
All’interno dell’ambiente scolastico potrebbero aumentare notevolmente l’apprendimento. Ma come? Tutti sanno che i ragazzi della GEN Z sono molto più avanzati nell’uso di tecnologia rispetto alle generazioni precedenti e magari potrebbe far apprendere meglio una lezione interattiva/manuale di qualunque materia, per esempio geografia, dove attraverso dei software come Showtime VR, i prof possono creare un tour virtuale di una città attraverso foto e video a 360° registrati con videocamere come le Insta360X3.
Secondo me nelle nostre classi potrebbe fare la differenza; immagina una lezione con il libro digitale che hanno tutti, lì, nel loro banco, la presentazione di un compagno che tu, come tutti gli altri tuoi compagni, possono vedere su uno schermo più grande, più piccolo… insomma, secondo me si può cambiare l’istruzione mondiale.
Ma ora vi dico tre argomenti contrari all’uso del visore nella vita di tutti i giorni.
Punto 1, il rapporto qualità-prezzo: la qualità e il prezzo devono essere equilibrati. La nostra scuola usufruisce di dieci visori Meta Quest 2, che è il miglior visore ad un prezzo più o meno accessibile per una scuola (255 euro a pezzo). Invece per usi professionali si tende ad usare visori come il Meta Quest 3 (699 euro), Meta Quest Pro (1700 euro) o perfino l’ultimo visore uscito e anche il più potente Apple Vision Pro (3800 euro).
Punto 2, la fragilità: purtroppo è uno dei punti deboli di questi sofisticati dispositivi. Infatti se ti cade per terra facilmente si spacca, questo spiega la grandissima attenzione degli insegnanti nei confronti di un alunno che indossa un visore!
Punto 3, la salute: non è molto salutare tenere per tutto il giorno un visore addosso, potrebbe causare problemi all’occhio, ma anche al cervello.
In conclusione penso che siamo davanti ad un futuro a cui non siamo ancora pronti. Potrebbe essere spaventoso, ma anche fantastico. Nel frattempo aspettatevi altri articoli sul mondo del Metaverso e sui più interessanti prodotti della nuova tecnologia.