di Giulio Garofalo Bentley
Vedo un mondo deserto,
abitato da un virus.
Vedo una strada,
una strada deserta,
non un’auto nel giro di un miglio,
Sento un’ambulanza,
con sirene assordanti,
corre di fretta,
sperando di salvare una vita.
Vedo adesso un marciapiede silenzioso,
dove camminano, soli,
uomini e donne.
Il passo veloce,
gli sguardi preoccupati.
Loro hanno dei guanti, dei guanti attillati,
ed una sciarpa, anche se è estate.
Vedo una scuola,
senza voci o risate,
i banchi vuoti,
i corridoi deserti,
solo un triste silenzio,
come se i bambini fossero stati rapiti.
Vedo le famiglie nelle case,
l’unico luogo sicuro.
Subito sembrava vacanza,
ora poco manca perché sia prigione.
Guardano le finestre chiuse,
si affacciano ai balconi.
Cercano visi,
intonano cori,
appendono arcobaleni e tricolori.
Vedo gente che corre,
corre per salvare vite,
corre per trovare una cura,
corre per riuscire ad insegnare,
corre per dare a chi non ha.
E grazie a chi corre,
vedo la fine di tutto questo.