di Sofia Adelaide Riccamboni
12 marzo 2020
Caro diario,
Oggi è il mio compleanno e compio 13 anni, sono diventata una “teenager”! Papà mi ha svegliata alle 9.00 con torta, regali e colazione a letto. Abbiamo sentito la mamma utilizzando FaceTime, è dovuta andare in Cile perché è morto suo papà, mio nonno.
L’avevamo accompagnata all’aeroporto di Malpensa il sabato precedente. Mi manca tanto, è brutto per la prima volta non avere la propria madre al compleanno. Ho un altro problema: la quarantena per il coronavirus, un virus che è arrivato dalla Cina in Italia a inizio gennaio ma se ne è iniziato a parlare solo a febbraio. Alle 10.00 faccio la mia lezione online di italiano, subito dopo parlo per mezz’ora in videochiamata con le mie amiche. All’ora di pranzo io e il papà ci guardiamo un film mangiando gli spiedini. Odio la quarantena! Avevo organizzato da mesi la mia festa di compleanno con tutti i miei amici, ma poi è arrivato il coronavirus. Allora pensavo di andare a Genova da una mia amica a fare un pigiama party ma, il 9 marzo 2020, Giuseppe Conte ha dichiarato la quarantena.
16 marzo 2020
Caro diario,
Oggi la mamma è tornata casa verso le 16.00 con tre sacchetti della spesa ricolmi di prelibatezze francesi. Abbiamo chiacchierato mentre io facevo una torta al limone, ci siamo divertite e poi lei ha iniziato a fare gli spaghetti alla carbonara e io intanto ho apparecchiato la tavola. Mentre mangiavamo abbiamo parlato di che cosa aveva fatto giù in Cile. Ero proprio felice di rivederla! In questi giorni mi sono dedicata alla cucina e ho fatto alcuni disegni, ho progettato la mia camera e aiutato il papà a fare le pulizie di primavera. A volte esco sul mio terrazzo e vedo la fontana delle rane vuota, senza bambini che ci giocano attorno, la spiaggia dei bagni Vittoria vuota senza persone che prendono il sole, le strade desolate le uniche persone che ci passano sono padroni, muniti di mascherine con i propri cani. I ristoranti sono chiusi senza persone che la notte fanno rumore, niente macchine; e la via Aurelia, di solito piena di traffico, è completamente deserta. Sembra di essere in un film dell’orrore.