La città senza voce

Ripenso agli altri punti caratteristici della città e mi piace immaginarli pieni di vita: la funivia per Montallegro che trasporta pellegrini al Santuario, il Caruggio Drito con i ragazzi che fanno le “vasche”

Cronache dal Lockdown

di Giulia Lena

Non sono molte le città che conosco bene, perché alcune le ho visitate unicamente a scopo turistico e in quei casi si osservano solamente i punti principali e si è talmente incuriositi che non ci si sofferma sui particolari. La stessa cosa non vale naturalmente per Rapallo, che è la mia città, e che penso di conoscere abbastanza bene. Sono talmente triste che mi dispiace descriverne le bellezze oggi, che a causa dell’epidemia è una città completamente diversa da quella che vivo e che amo.

E’ una città così vuota, deserta, senza voce, triste, impaurita, che si fa fatica a riconoscerla e non si può far altro che aspettare che finisca questo periodo. Dalla mia stanza posso vedere il torrente Boate, che scorre lento. Si vedono i materiali per i lavori del depuratore, fermi, e le strade di fianco, senza un’anima.

Il lungomare e il castello, che già avevano subito i danni della mareggiata, oggi sono lì soli davanti al mare, senza che nessuno possa frequentarli. Il porto è completamente deserto, senza imbarcazioni e senza che nessuno lavori per ristrutturarlo; la spiaggia ancora ricolma di detriti, senza che si possano allestire gli stabilimenti balneari.

Ripenso agli altri punti caratteristici della città e mi piace immaginarli pieni di vita: la funivia per Montallegro che trasporta pellegrini al Santuario, il Caruggio Drito con i ragazzi che fanno le “vasche”, la Torre civica, l’Oratorio dei Bianchi, il campo da golf col monastero di Valle Christi, il lazzaretto di Bana, le frazioni con le chiesette sulle colline e soprattutto il traffico intenso e rumoroso dei turisti che si riversano nella mia città.

Certo le nostre giornate hanno subito uno stravolgimento inimmaginabile, che ci ha privato della libertà di uscire da casa, negandoci i rapporti con le altre persone e ci ha costretto ad organizzare in poco tempo un modo di vita del tutto nuovo e inaspettato.

Per fortuna la scuola digitale, oltre a consentirci di mantenere l’abitudine allo studio, ci permette di ritrovarci ogni giorno con i nostri compagni di classe. Un momento di allegria e ottimismo che ci farà superare questo momento.