di Leonardo Lawford
Anche quest’anno la città di Camogli ha ospitato il Festival della Comunicazione, inaugurato in Piazza Ido Battistone, dove centinaia di persone provenienti da tutta Italia si sono radunate per ascoltare le personalità più influenti del paese per discutere sul tema dell’edizione 2019 del festival: la civiltà e il ruolo della comunicazione al suo interno.
Il primo intervento di quest’anno è stato quello di Ferruccio de Bortoli che ha parlato del senso civico e della cittadinanza e ha cercato di far capire non gli attori ma la trama della nostra civiltà. Secondo de Bortoli, l’Italia deve recuperare il senso civico, per questo nella prima slide della sua presentazione ha mostrato l’immagine della sporcizia di Roma, uno dei tanti esempi che dimostra la scarsità del nostro civico. In Italia, ha proseguito De Bortoli, ogni anno viaggiano 165 milioni di tonnellate di rifiuti su Tir, una quantità enorme che poi dovrà essere portata in altri paesi che così guadagnano: la spazzatura finisce per avere un valore maggiore del frumento, un’insulto a chi lavora la terra, una mancanza di civiltà.
De Bortoli ha toccato anche il tema del volontariato: in Italia ci sono 5 milioni e mezzo di volontari, il 9% della popolazione, un esempio di senso civico di cui dovremmo andare molto fieri. Pessimi invece i dati relativi ai giovani: 2 milioni di loro non studiano e non lavorano (28.9% della fascia d’età interessata), un valore che ci mette ultimi nella classifica europea dietro alla Grecia (26,8%). In più i giovani sono indifferenti a ciò che sta accadendo in Italia, “io preferisco una generazione che contrasta a una generazione indifferente, perché indifferenza significa che non c’è speranza” ha detto De Bortoli che ha raccontato dell’emigrazione dei nostri ragazzi laureati e non. Il fatto che i giovani emigrano, mentre la fetta della popolazione più in crescita è quella degli over 65 è emblematico dei problemi che deve affrontare il nostro paese.
Giovani italiani che sono trattati diversamente dagli altri paesi europei, con meno diritti. Il 26 Maggio scorso, in occasione delle elezioni per eleggere i rappresentanti del Parlamento Europeo, in Austria hanno votato i ragazzi a partire da 16, in italia solo i maggiorenni. In Francia si può essere eletti a 21 anni, da noi a 25.
L’uguaglianza è stato il tema conclusivo dell’intervento di De Bortoli: il nostro scarso senso civico si manifesta anche attraverso un problema serio della parità di genere. L’Italia nella classifica del gender gap è al 70° posto su 149 paesi. “Per concludere – ha detto – io penso che abbiamo bisogno di buon giornalismo, abbiamo bisogno di un’ecologia della rete, abbiamo bisogno di regole e dovremmo combattere l’anonimato, che è una forma non accettabile in una democrazia come la nostra. Io mi auguro che, visto che siamo al Festival della Comunicazione, altre forme di divulgazione non seppelliscano quelle del libro, perché il libro ha tantissime virtù. Tanto che l’ebook non ha ancora soppiantato il libro fisico”.