Il Console svizzero, la cioccolata e l’orologio del capotreno

Forse pochi lo sanno ma l'orologio di ogni stazione della Svizzera ha la lancetta dei secondi che è fatta come la paletta del capotreno e ha un funzionamento curioso

di Alessia Becherucci

“Bonjour. Guten Moregen. Bun di. Buongiorno.” É con le quattro lingue ufficiali della Svizzera che René Rais, Console onorario svizzero di Genova, ci ha salutato al suo arrivo nel nostro istituto lo scorso 17 maggio. Rais era accompaganto dal Console generale di Milano Félix Baumann.

Un incontro fitto, quello con il Console, che ha parlato del suo paese e risposto alle nostre numerose  domande per due ore. Sono tante le curiosità emerse come il fatto che, sembrerà strano, la merce più esportata dalla Svizzera è il caffè e non il cioccolato come molti pensano. E poi il loro buonissimo cioccolato che è stato scoperto quasi per caso, semplicemente mischiando cacao e latte.

Forse pochi lo sanno ma l’orologio di ogni stazione della Svizzera ha la lancetta dei secondi che è fatta come la paletta del capotreno e ha un funzionamento curioso: al 58°secondo di ogni minuto si ferma per due per poi scattare all’arrivo del nuovo minuto simulando il gesto del capotreno.

Una cosa che ci ha raccontato, che è molto diversa dall’Italia, è che in ogni cantone svizzero la scuola ha una propria organizzazione. Ad esempio in alcuni cantoni dura un anno in più rispetto ad altri.  Questo è stato il motivo per cui quando era giovane, la famiglia del console non ha cambiato cantone di residenza.

L’iniziativa, promossa dalle professoresse Silvia Sacco e Francesca Crovetto, di invitare i diplomatici di paesi stranieri si sta rivelando un successo: nel nostro istituto sono già venuti un addetto del consolato russo di Genova, l’ambasciatore e i consoli olandesi e il console francese.